Gino Zambelli, fisarmonica, accordina, bandoneon
Marco Tiraboschi, chitarra
Simone Prando, contrabbasso
Oggi è inevitabile lavorare confrontandosi con la fusione culturale, fenomeno inesorabile che sta mutando non solo il nostro stile di vita, ma anche il modo di
creare e di fruire l'arte e la cultura. Viviamo un'epoca nella quale i confini idiomatici si fanno sempre più sottili e fragili, ed è soprattutto
nell'ambito musicale che questo viene messo in risalto.
Il progetto Chutzpah nasce dall'incontro di tre musicisti accomunati dal desiderio di sperimentare nuovi canali espressivi. Motivati da un'immediata intesa
giungono alla necessità di un progetto che permetta loro di esprimere, attraverso composizioni originali, la loro idea musicale. La musica prodotta è ricca di
suggestioni e porta l'ascoltatore in una dimensione intimamente emotiva, misteriosa, sognante e fresca.
Il punto di partenza di questa ricerca è l'ambito del jazz moderno e della musica contemporanea, linguaggi musicali che hanno aperto le porte alla sperimentazione
e alla contaminazione.
I brani, tutti pensati e composti appositamente per questo ensemble, si avvalgono di tecniche esecutive inusuali, concetti di improvvisazione e composizione
contemporanei, scomposizioni ritmiche atipiche, nella continua ricerca di un linguaggio comunicativo e personale.
La parola Chutzpah proviene dalla lingua Yiddish, e descrive bene le caratteristiche della musica di questo disco. Non per la sua provenienza, ma per il suo
significato: insolente, impertinente, audace.
Il suono del trio sembra uscire direttamente dalla terra, da dove poi stacca le radici e in un immaginario peregrinare tra porti lontani, tra lingue diverse, tra
profumi ed espressioni, torna al punto di partenza e lì s'affascina nel conoscerlo di nuovo.
Chutzpah è un progetto che fa musica, musica impertinente, musica audace, e che non si lascia etichettare tanto facilmente.
CHUTZPAH
Dodicilune ED309
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